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Credo proprio che la Corale Gioconda rappresenti la massima espressione di quello che, come si suole dire, era scritto nel mio destino…
Da quando il fratello del mio bisnonno materno, Annibale Pizzarelli maestro di coro della “Corale G. Verdi” di Parma al fianco del celeberrimo compositore Arturo Toscanini, fu definito “il mester ch’à fatt cantar tutt Parma…” (il maestro che ha fatto cantare tutta Parma), la mia vita è sempre stata accerchiata dalla musica, dal canto corale e da una spiccata sensibilità ed attitudine a questo genere d’espressione artistica. Sensibilità ed attitudine tramandatemi da tutti i miei famigliari e dalla predisposizione culturale insita nella realtà emiliana.
Non molti anni fa, mia nonna materna Augusta, affetta da demenza senile, frequentava a Parma un centro diurno per anziani nel quale erano svolte innumerevoli attività che tenevano occupati gli incolmabili vuoti di memoria propri della malattia e, tra tutte le ore trascorse in questo centro, quando la sera rientrava, l’unica cosa che ricordava della giornata trascorsa erano le ore di canto corale.
Credo proprio che la Corale Gioconda fosse scritta nel mio destino e so che si dice di me “…che che fâs cjantà i Parkinson (…quella che fa cantare i Parkinsoniani)”.
Sarebbero tante le cose da dire sulla mia amata Corale Gioconda, davvero infinite, ma tra tutte, insieme ai miei più cari e stretti collaboratori con cui condivido questa eccezionale esperienza, insieme a tutti i coristi meravigliosi e ai loro famigliari, desidero ringraziare la vita, che ci ha messo a disposizione quei magici ingredienti che sono stati necessari e determinanti per “comporre questo inaspettato miracolo”.
Monica Salvadori Cavazzon, logopedista e direttrice della Corale Gioconda