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L'IDEA
Quando ancora non esisteva, per me il coro dei parkinsoniani rappresentava un’idea; somigliava a una di quelle idee che si formano in un istante e chiariscono e riordinano tante cose.
Non si riesce di solito a capire come spuntino queste idee; è come quando non si ricorda un nome, lo si sente “sulla punta della lingua” ma non viene in mente, ma poi “tac” improvvisamente compare. Nel caso della Corale Gioconda il “tac” ha un nome, si chiama Monica.
Le idee spesso rimangono tali. Fortunatamente questo non è il nostro caso grazie a Paolo Di Benedetto.
Lorenzo Guglielmi e sua moglie Cesarina, Romeo Venuti e sua moglie Gemma, attraverso il loro immediato entusiasmo, hanno dato l’iniziale spinta per la realizzazione del progetto. Ed ecco, nel 2003 il coro dei parkinsoniani del “Gervasutta” è divenuto realtà.
La partecipazione alle prime riunioni mi gratificava e mi faceva sentire trainante nel gruppo. Ben presto però, è stata la Corale Gioconda a trascinare me in clima di pensiero positivo, di voglia di vivere e di divertirsi.
La Corale Gioconda è un esempio concreto di come un’attività inizialmente pensata in ambito sanitario riabilitativo possa trasformarsi, senza soluzione di continuità, in un’attività ricreativo-sociale capace di migliorare la qualità di vita delle persone.
È un esempio meravigliosamente riuscito di applicazione del modello bio-psico-sociale alle attività riabilitative, ma soprattutto è vita!
Grazie Corale Gioconda!
Dottor Emanuele Biasutti, Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione, Udine